Crisi economica, notizie, cause, FALSITA', conseguenze etc

Mannaggia a te @cycomarco, con l’articolo qui sopra mi prepari la strada per salire in cattedra manco fossi un profeta. Perchè?

Perchè questo articolo è del 1° dicembre 2014 (!) e dice una cosa che io avevo già detto giusto giusto tre mesi prima in quest’altra discussione:

In realtà io non sono un profeta, ho solo letto e unito i puntini e Draghi ha detto una cosa scontata, tacendo però le infauste conseguenze di una minkiata simile:

Diminuzione dei salari -> diminuzione della domanda -> Crisi economica -> Licenziamenti e perdita di competitività delle imprese -> Diminuzione dei salari -> diminuzione della domanda -> Crisi economica -> Licenziamenti e perdita di competitività delle imprese -> Diminuzione dei salari -> diminuzione della domanda -> Crisi economica -> Licenziamenti e perdita di competitività delle imprese -> …

Ma ci sono anche molti altri risvolti a questo processo “pro-ciclico” (cioè un ciclo negativo che si autoalimenta) per esempio che creare regole che alimentano la crisi e il fallimento di aziende e famiglie ha anche lo strano effetto di aumentare grandemente l’insolvenza dei Crediti Bancari mettendo a rischio L’INTERO SISTEMA BANCARIO.

Come dice questo grafico della Banca Mondiale che mostra la percentuale dei crediti “deteriorati” cioè insolventi in proporzione all’ammontare dei crediti concessi dalle banche.

1 Mi Piace

Stavo per aprire una nuova discussione in #news dal Mondo dal titolo “La minkiata del giorno”, ma poi ho realizzato che anche questa fa parte delle Falsità di cui parlo qui, quindi:

## REUTERS ITALIA: - L’agenzia di rating Moody’s ha ammonito oggi la Gran Bretagna che un’eventuale uscita dalla zona euro, la cosiddetta Brexit, potrebbe comportare il rischio di un outlook negativo per il Paese.

Ma la Gran Bretagna NON fa parte della zona euro!!!
:muro:

Capre! Capre! Capre! [cit.]

2 Mi Piace

Pero’ c’è da notare che anche in GB la disinformazione regna sovrana.
Se non ho capito male, secondo me si sono accorti che l’europa li sta trascinando giù con sè e invece di uscirne, si fanno terrorizzare da presunte catastrofi ridicole.

1 Mi Piace

Fosse solo disinformazione, ci sarebbe la speranza che qualcuno esprima anche una voce di dissenso, ma la sutiazione è ben più grave, come ha velocemente imparato il direttore generale dellle Camere di Commercio Britanniche che si è permesso di esprimere il parere che che sarebbe meglio per gli Inglesi se votassero per uscire dall’UE.
Risultato: SOSPESO DALL’INCARICO!

#Business Leader Suspended Over Brexit Remarks
http://media.skynews.com/media/images/generated/2016/3/4/450807/default/v1/cegrab-20160304-205820-735-1-736x414.jpg
##The British Chambers of Commerce’s John Longworth told Sky News the UK would be better off if voters decided to leave the EU.

But Sky News understands the BCC’s president, Nora Senior, instigated the suspension and members have now been told that Mr Longworth has been temporarily suspended for breaching the group’s official position of neutrality.

Il messaggio è chiaro: no a voci contrastanti o ne paghi subito le conseguenze.

3 Mi Piace

Tornando alle conseguenze…

e per chi crede di essere tranquillo…
https://pbs.twimg.com/media/ChWstAuWkAAyRbJ.jpg

“per chi non ha voglia di occuparsi di economia, non c’è problema, sarà l’economia ad occuparsi di lui”.

1 Mi Piace

Italiani, fuga da banche: 90 miliardi sotto il materasso

L’aumento delle transazioni online rende innecessarie molte posizioni di lavoro. Pertanto la riduzione del personale bancario è una conseguenza inevitabile. Lo stesso è accaduto e sta tuttora accadendo sia nel settore del trasporto aereo che in altri settori. Nulla di titoloso, dunque, ma scelta fra adeguarsi al passo con il mondo o restare indietro. Nel frattempo ci si chieda da che parte sta(ra)nno coloro che denunceggiano e strombazzano allarmismi a destra e a manca.

Quanto alla materassizzazione dei risparmi, è una soluzione troppo stupida per essere vera, almeno dal punto di vista percentuale. Tenere i soldi in casa è molto più impegnativo e rischioso che tenerli in banca:

1. Dove metterli?
In una cassaforte:

  • quanto costa?
  • è installabile nel proprio appartamento?
  • E se l’appartamento è in affitto, che si fa? Magari il proprietario acconsente all’installazione, ma in caso di fine contratto potrebbe pretendere che la si porti via, o pretendere una somma per il suo smaltimento. Idem per qualsiasi altro dispositivo (inclusa la porta blindata).
  • si è in grado di applicare e ricordare (senza trascriverla) una password sufficientemente complessa da scoraggiare chiunque volesse aprirla?
  • e se si viene costretti da un rapinatore ad aprirla?

Nascondendo i soldi in punti diversi dell’appartamento:
Alcuni di essi potrebbero venire dimenticati e… tanti saluti a ciò che vi è stato nascosto.

2. Come nascondere la conservazione del denaro in casa?
I ladruncoli sono sciocchi, i ladri di professione no. Essi spiano le loro prede. Notano, ad esempio, che non prelevano soldi dal bancomat, che non pagano mai con la carta di credito, che comprano dispositivi di sicurezza (incluse casseforti), eccessivi rispetto alle loro normali esigenze. E comunque, il più delle volte sono le stesse prede a tradirsi rivelando, seppur indirettamente, di preferire tenere in casa i propri soldi che in banca.

Ciò che i gonfia-titoli non dicono è che i soldi depositati in banca rendono poco o tanto a seconda del grado di propensione al rischio dell’investitore. Onestà giornalistica vorrebbe che si dicesse che per gestire proficuamente il proprio patrimonio bisogna essere degli esperti (scordarsi il ToL per tutti!) o affidarsi a dei veri esperti e non a dei ciarlatani o, peggio ancora, a dei veri e propri ladri. In ogni caso, anche senza movimentare il proprio patrimonio, ovvero pagando le commissioni per il deposito in banca, è sicuramente più conveniente e più sicuro che tenerlo in casa.

Chi ci guadagna?
Tenendo i soldi in banca: se stessi (anche senza investimenti), il sistema finanziario
Tenendo i soldi in casa: i produttori, i venditori e gli installatori di dispositivi di sicurezza, i ladri

Quanto ci si guadagna/rimette?

Quanto costa tenere il proprio patrimonio, anche immobile, in banca e quanto tenerlo in casa opportunamente protetto con le modalità minime che ho descritto?

EDIT: ovviamente si è parte del sistema finanziario anche tenendo i soldi in casa…

1 Mi Piace

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Banca_offshore :sisisi:

  1. Si tratta pur sempre di banche e non di istituti di beneficienza.
  2. Per depositare soldi in quelle banche bisogna averne veramente tanti e, in generale, occorre creare società fittizie colà registrate. Non è che puoi mettere i soldi in una valigia, chiedere un visto turistico per quel tal paese e andarci come se niente fosse, o mandarci i soldi per posta…Per servirsi di questi canali, inoltre, bisogna essere particolarmente esperti sia in campo finanziario che giuridico, perché basta una minima modifica ad una legge internazionale o locale perché il proprio patrimonio vada affa. E comunque, non è saggio servirsi di un unico paradiso fiscale, soprattutto in considerazione del fatto che molti di essi potrebbero non vivere ancora a lungo.

This topic was automatically closed after reaching the maximum limit of 50 replies.

Che aria tira in Europa…

Si svolgerà oggi e domani 12-13/11/2016 a Montesilvano (PE) il 5° convegno organizzato dall’Associazione A/simmetrie dal titolo
C’è vita fuori dall’euro (!/?)

Quest’anno pare siano stati (giustamente imho) sfanc*lati tutti i politici e gli invitati sono tutti provenienti da università e impegni istituzionali legati al settore economico e sociale.

La prolusione introduttiva verrà tenuta da
László Andor (Università Corvinus di Budapest, già Commissario Europeo per l’Occupazione, gli Affari Sociali e l’Integrazione). Le problematiche riferite alla gestione di una valuta nazionale in seno all’Unione Europea verranno affrontate, fra gli altri, con
Mojmir Hampl (vicegovernatore della Banca Nazionale Ceca) e
Gyula Pleschinger (membro del Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese).
Il tema della crisi migratoria verrà approfondito con
Kelly Greenhill (Tufts University).
Gli scenari aperti dalla Brexit verranno esaminati con
Roger Bootle e Brigitte Granville (Queen Mary Univeristy - Londra).
Heikki Patomäki (Università di Helsinki) e Antoni Soy (Università di Barcellona) descriveranno la situazione dei rispettivi paesi.
Un panel di membri del comitato scientifico di a/simmetrie e di membri del Manifesto di Solidarietà Europea approfondirà il contenuto degli interventi ponendo domande ai relatori e scambiando opinioni con essi.

Il comintato scientifico di a/simmetrie è composto da:

Alberto Bagnai – Università Gabriele d’Annunzio, Chieti-Pescara.
Luciano Barra Caracciolo – Consiglio di Stato, Roma.
Claudio Borghi Aquilini – a/simmetrie, Roma.
Sergio Cesaratto – Università di Siena.
Massimo D’Antoni – Università di Siena.
Luca Fantacci – Università Bocconi, Milano.
Piergiorgio Gawronski – Scuola Superiore di Amministrazione, Roma.
Vladimiro Giacché – Centro Europa Ricerche, Roma.
Brigitte Granville – Queen Mary University, Londra.
Giorgio La Malfa – Fondazione Ugo La Malfa, Roma.
Piergiorgio Landini – Università Gabriele d’Annunzio, Chieti-Pescara.
Benedetto Ponti – Università di Perugia.
Cesare Pozzi – Università di Foggia e Università LUISS Guido Carli di Roma.
Jacques Sapir – École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS), Parigi.
Paolo Savona – Emerito, Università LUISS Guido Carli di Roma.
Anh-Dao Tran – Università di Rouen, Francia.
Giuseppe Travaglini – Università di Urbino.

edit

Live streaming di oggi pomeriggio (domenica)
14:30 – 15:30 – Sei lezioni di economia
Giorgio Cremaschi e Marcello Foa presentano l’ultimo libro di Sergio Cesaratto “Sei lezioni di economia”.
[libro che sto ancora leggendo, molto semplice e direi superconsigliato e dedicato a chi si avvicina per la prima volta al pensiero economico in generale e alla macroeconomia senza rompersi la testa. ndr]
15:30 – Saluti

1 Mi Piace

Eppure Marko c’è ancora chi non capisce e crede che moneta forte significa “potente e imbattibile” e non capisce che se fosse vero i tedeschi tornerebbero di corsa al loro marco forte invece di tenere un euro svalutato dagli schifosi paesi porci.
Ricordo che il n€urone dal 2014 si è svalutato nei confronti del dollaro di oltre il 22% e non mi pare che qualcuno possa dire che da noi l’inflazione sia minimamente schizzata alle stelle.
Perchè? Perchè l’inflazione sale quando l’economia va bene, non quando le aziende chiudono e i dipendenti rimangono senza lavoro (ma lo stesso ragionamento vale anche per gli autonomi e gli imprenditori visto lo stato generale dele nostre imprese).
Secondo te sarebbe meglio avere lavoro e crescita con inflazione o disoccupazione e prezzi stabili?

Aggiungo che il Dipartimento del Tesoro degli USA sotto l’amministrazione Obama (non Trump, Obama!) ha messo la Germania nell’elenco dei paesi sorvegliati speciali manipolatori di valuta.
Perchè non ha messo tutta la nEurozona ma solo la Germania? Perchè è la Germania che sta sfruttando un n€uro debole a suo vantaggio. Con Trump qualcosa di sicuro accadrà.

N.B. sto parlando di commercio extra Europeo perchè a livello UE e ancor più nEurozona la situazione è ancora più subdola e devastante perchè gli stati membri non hanno modo di riequilibrare i cambi interni e avvantaggiano chi ha una moneta debole (la Germania, appunto) distruggendo quelli che sarebbero i partners commerciali (Noi e gli altri porci).

En passant (notizia del 25/01/2017 ore 18:52)

Paura eh? :old_lol:

1 Mi Piace

Sì, il rimpatrio dell’oro della Bundesbank è iniziato parecchi mesi fa ed è terminato circa 10 giorni fa.
Il “Si salvi chi può” è in corso avanzato.
Da noi invece: Va Tutto Bene, Madama La Marchesa!
:old_boh:

C’è una importante notizia che da un po’ circola in rete.
Se attuano questa norma il salvataggio del Monte dei Paschi sarà una goccia nel mare.

Un piccolo emendamento all’ articolo 507 del regolamento sui requisiti patrimoniali (Crr) prevede di delegare all’ Eba, l’ Autorità bancaria europea, la facoltà di cambiare l’ approccio sull’ esposizione bancaria nei confronti degli Stati e del loro debito sovrano: i titoli di Stato in pancia alla banche non saranno più considerati a rischio zero se con rating inferiore alla A. Cosa significa?
.
Significa che i titoli di Stato italiani detenuti dalla banche italiane (oltre 400 miliardi) che ora hanno un coefficiente zero e cioè non richiedono capitale aggiuntivo per essere detenuti, improvvisamente diverrebbero una bomba esplosiva nei bilanci degli istituti di credito.
.
Per quale motivo? Le banche italiane sarebbero costrette a venderli a qualunque costo, con ingenti perdite, scatenando anche una corsa verso i bond del nord Europa con un ulteriore aumento dello spread tra i nostri ed i bond tedeschi, oppure dovrebbero cercare cifre enormi per aumentare il capitale. In sintesi si metterebbero in ginocchio le poche banche italiane rimaste sane e si costringerebbe il governo a chiedere l’ intervento del Meccanismo europeo di stabilità e quindi della Troika.
.
Un piano perfetto per commissariare definitivamente il nostro Paese. Un piano possibile perché fondato su una debolezza strutturale costruita ad arte alla Ue, e cioè la scelta di mettere nelle mani dei mercati finanziari la determinazione dei tassi di interesse sul debito pubblico degli stati, togliendo la sovranità monetaria e rendendo indipendente la Bce. Un piano possibile perché costruito ad hoc contro i titoli di stato dei paesi più esposti della Ue, anche per allontanare l’ attenzione dai veri problemi delle banche europee, quello dei derivati, dei cosiddetti level-3 assets, di cui sono pieni gli istitutidel nord e quelle tedesche in particolare.
.
Per sintetizzare: prima, togliendo la sovranità monetaria e professando l’ indipendenza della Bce faccio in modo che il debito pubblico diventi un problema, poi con le regole dell’ Unione bancaria ti affosso il sistema finanziario e infine mi prendo tutto (usando anche i tuoi soldi detenuti dal Meccanismo europeo di stabilità) con un commissariamento e ti mando la Troika.

Vediamo, io non mi stupisco più di niente.

1 Mi Piace

Non scrivo quasi più niente perché mi sono “sco*****ato” e penso che chi vuol capire ha gli strumenti per capire ma oggi segnalo questo intervento del Prof. Vladimiro Giacchè di straordinaria lucidità che, a mio avviso, centra in pieno i veri problemi dell’UE e ancor più quelle della nEuroZona.
Da ascoltare attentamente.

1 Mi Piace