Il settimo sigillo 1957 Bergman

Parlando de " Il settimo sigillo " si entra in uno dei capolavori assoluti di Bergman e della storia del cinema.
In un mondo che viaggia a velocità stratosferiche, se si ha il coraggio di fermarsi ad ascoltare il respiro della vita, anche attraverso opere come questa, poi il modo di viverla ed i rapporti con essa, saranno per sempre cambiati e di conseguenza anche i rapporti col prossimo.
Raramente ho visto un bianco e nero così perfetto,la scena iniziale del falco, è, oltre che suggestiva semplicemente splendida.
i contrasti si adattano perfettamente al carattere pessimista del messaggio di fondo del film, il tema sono i dubbi che, come essere umano ha il regista, è lui Antonius Block che vorrebbe sapere cosa c’è dopo la vita, il dialogo che Antonius ha nel confessionale con la morte è uno dei dialoghi più intensi e profondi che abbia mai visto in un film, parla di vita vera.
Antonius è un crociato che ritornando trova la morte ad attenderlo sulla spiaggia, ma non volendo cedere
all’inevitabile ingaggia con lei una partita a scacchi e quel Dio che sta cercando in fondo lo trova come diceva Dostoevskij nella sua anima, era sempre stato lì…

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